Louis Bromfield : Autunno

Q uando lo sguardo si posa per la prima volta sulla copertina di Autunno , dello scrittore americano Louis Bromfield , a catturare l'attenzione non sono né il titolo - di per sé piuttosto banale - né il nome dell'autore - ai più pressoché sconosciuto - bensì la graziosa illustrazione realizzata in origine da Pierre Brissaud per la rivista parigina La Gazette du Bon Ton , in cui sono ritratte alla perfezione tutte le sfumature della stagione autunnale: i caldi colori della natura che muta aspetto, il soffio sottile e persistente dei primi venti settembrini, e il palpabile velo di malinconia che pervade il periodo dell'anno in cui cadono le foglie, quasi a suggerire un'analogia - implicita eppure percettibilissima - con la vita che scorre inesorabile verso l'epoca della maturità , tra i rimpianti per un'esistenza ormai trascorsa e l'impossibilità di recuperare il tempo perso. D'altro canto è proprio così che andrebbe interpretato quell' Autunno -

La lettura in tempi di lockdown - Parte #2
Sara Staffolani: C'è sempre il sole dietro le nuvole. Vita e opere di Jean Webster

I
legami che si formano nei primi anni dell'infanzia, siano essi di tipo affettivo o relativi ai nostri gusti e alle nostre passioni, sono quelli generalmente destinati a durare: colorano la nostra visione del mondo, diventano parte di noi, e spesso - magari senza che ce ne rendiamo conto - continuano ad accompagnarci per il resto della vita.
A volte, poi, capita che queste predilezioni, sbocciate quando si è ancora bambini, finiscano col proiettarsi anche sulle nostre speranze future, ponendo le basi per quelli che, col tempo, diverranno i grandi progetti dell'età adulta.
Un po' come è accaduto ad una giovane marchigiana di nome Sara Staffolani che, appassionatasi in tenera età al cartone animato Papà Gambalunga, ispirato all'omonimo romanzo di Jean Webster, col passare degli anni ha coltivato il suo amore per l'autrice, e ne ha approfondito la conoscenza, al punto tale da arrivare a redigerne, appena trentenne, la prima - e fino ad ora unica - biografia italiana, pubblicata da Flower-ed nel 2018, ed intitolata - con un chiaro riferimento alla filosofia di vita della sua protagonista - C'è sempre il sole dietro le nuvole.

Di Alice Jane Chandler Webster - questo il nome di battesimo di Jean - in realtà non si è mai saputo molto: colta, riservata, appassionata sostenitrice del suffragio femminile sempre schierata dalla parte delle donne e dei più deboli, nell'immaginario collettivo, ella resta legata principalmente a Papà Gambalunga, il romanzo che nel 1912 le ha dato la popolarità, lasciando però ingiustamente in ombra il resto della sua produzione letteraria.
Jean nacque nel 1876 a Fredonia, nello stato di New York, in una famiglia di stampo matriarcale molto attiva nel sociale, e fin da giovanissima - grazie anche alla parentela, da parte materna, con Mark Twain - sperimentò l'amore per le lettere e l'insofferenza all'autoritarismo.


Scelta quasi per caso, tra i tanti titoli presenti sul mio e-reader, C'è sempre il sole dietro le nuvole è stata una di quelle inaspettate letture a cui va il merito di aver riempito ed illuminato i lunghi ed incerti pomeriggi dei mesi di lockdown; una biografia accurata e ricca di curiosità, ma soprattutto un omaggio partecipe e pieno di riconoscenza nei confronti di una scrittrice, e prima ancora di una donna, che con le sue opere, i suoi ideali, e il suo esempio di vita, ha inconsapevolmente influenzato positivamente l'esistenza di molti... a partire da quella della sua stessa biografa.

“Ricordo giorni bui nei quali [Papà Gambalunga] mi ha tenuto compagnia e mi ha rincuorato. Chi ama i libri e la letteratura lo sa. Spesso un libro riesce a raggiungere la tua anima molto più delle persone in carne e ossa che ti stanno attorno.”

Sara Staffolani
Ho avuto il piacere di conoscere Sara un paio d'anni fa, grazie al blog Dalla mia finestra - uno spazio a carattere prevalentemente letterario, dedicato a tutto ciò che le sta a cuore - e fin dal primo istante, leggendone gli articoli, sono rimasta colpita dalla grande passione che la anima: una passione che si percepisce chiaramente in ogni suo post - dai più personali, a quelli relativi alla presentazione di romanzi e opere prime - e che ho ritrovato con la stessa forza anche tra le pagine di C'è sempre il sole dietro le nuvole: un'autentica finestra aperta non solo sul mondo di Jean Webster, ma anche su quello della stessa Sara.
E, infatti, mai come in questo caso, per apprezzare appieno la biografia occorre familiarizzare anche con la sua autrice; un'opportunità che ci viene offerta dalla bella e sentita introduzione del saggio, dove Sara, con genuinità e trasporto, torna alle origini del suo amore per Jean Webster, rivelando, nonostante le oggettive differenze caratteriali tra di loro, il profondo legame che la unisce alla scrittrice: una sorta di sintonia speciale che - per dirla con le parole dell'indimenticabile Anne Shirley - può esistere solo tra spiriti realmente affini.

“Scrivere un saggio biografico è veramente meraviglioso, perché si entra, con la mente e con il cuore, nella vita dell’autrice e si accompagnano per mano i lettori alla scoperta del suo mondo. Non lo si può fare con un’autrice a caso. Ecco perché bisogna scegliersi vicendevolmente.”

...E la scelta, a onor del vero, non avrebbe potuto essere più felice!
Con la scrupolosità di una zelante investigatrice - come lei stessa ammette - Sara traccia il ritratto minuzioso di una donna semplice ma nel contempo fuori dal comune, ripercorrendone, passo dopo passo, l'intensa ma, ahimè, troppo breve esistenza: dalle vicende personali della sua famiglia, al difficile rapporto tra il padre Charles e il celebre zio scrittore; dagli anni formativi dell'università presso il Vassar College, ai primi successi letterari, passando per la complicata storia d'amore, e il conseguente matrimonio, con Glenn Ford McKinney, fratello della sua amica Ethelyn: una figura in cui, chiunque abbia letto Jane Eyre, non faticherà a ravvisare analogie col tormentato Mr Rochester descritto da Charlotte Brontë.

Ed è proprio nei disinvolti accostamenti con le autrici amate dalla Webster, nell'accurata raccolta delle informazioni - vale la pena di citare il supporto di una fonte d'eccezione come la direttrice del Darwin R. Barker Library di Fredonia, Sara Hart - e nell'analisi dettagliata di ogni singolo romanzo (una lettura, quest'ultima, che è certamente preferibile rimandare, se non si amano le anticipazioni sulle trame) che emergono tutto l'entusiasmo e la dedizione di Sara per il proprio lavoro.
Non stupisce, pertanto, che l'autunno scorso, le sue ricerche e i suoi studi su Jean Webster siano culminati in una tesi di laurea specialistica in Storia contemporanea, incentrata proprio sul rapporto tra la scrittrice americana e l'Italia; un amore, quello per il nostro Paese, che a Jean ispirò alcune delle sue opere, e che ella scelse d'immortalare, tra gli altri, ne La principessa del grano, romanzo pubblicato in italiano per la volta da Flower-ed (qui la scheda) appena un mese fa, con una traduzione curata dalla stessa Sara.

Jean Webster
In generale, lo ammetto, le biografie moderne mi suscitano sempre una certa diffidenza: sia per la diffusa tendenza ad interpretare le figure del passato alla luce di ideali intrinsecamente legati ai nostri tempi, sia perché, troppo spesso, nel mettere nero su bianco la vita di un altro essere umano, ci si dimentica di quel principio che, invece, dovrebbe essere la stella polare di ogni biografo - o aspirante tale - che voglia essere degno di questo nome: il rispetto.
Rispetto che dovrebbe tradursi non solo nell'accurata selezione delle fonti e nella rigorosa osservanza della verità, ma anche nella capacità di comprendere quando e dove sia il caso di fermarsi: quale sia il limite da porre alla propria sete di conoscenza, sia per una forma di riguardo verso coloro di cui si narra, sia per evitare che la scrupolosità delle proprie ricerche non scada piuttosto nella più deplorevole morbosità o nell'ottusa ricerca del sensazionalismo a tutti i costi.
Ed ecco, infatti, l'aspetto che più ho apprezzato in C'è sempre il sole dietro le nuvole: diversamente da molti sedicenti biografi di oggi, Sara non forza mai la mano, né si propone di rileggere la figura di Jean Webster, la sua vita e le sue scelte personali, attraverso una sensibilità spiccatamente moderna, ma s'impegna, piuttosto, a cercare di comprenderla nel profondo, accostandosi lei con sincera umiltà e, appunto, assoluto rispetto.
E d'altronde personalità come quella di Jean non avrebbero neppure bisogno di essere “modernizzate” per renderle più vicine ai lettori d'oggi, perché, come rimarca la stessa Sara:

“Era una scrittrice ottocentesca, ma le sue idee non appartenevano al suo secolo e neanche al nostro. La sua mente e il suo cuore erano proiettati ben più avanti.”

Per questo è importante riscoprire Jean Webster: perché mai come ora c'è bisogno dell'esempio di figure come la sua: una donna che credeva fortemente nell'uguaglianza, nella tutela delle persone più fragili, nel diritto delle donne di scegliere liberamente la propria strada; una scrittrice che, nella sua eredità letteraria ci ha lasciato quei principi a cui, oggi come allora, varrebbe la pena di ispirarsi: la fede nel libero arbitrio, l'importanza della forza di volontà per raggiungere i propri obiettivi, la necessità di vivere appieno il presente senza mai perdere la curiosità per il mondo circostante... ricordando che, per quanto difficili possano essere le prove che a volte la vita pone sul nostro cammino, alla fine, malgrado tutto, c'è sempre il sole dietro le nuvole.



PER SAPERNE DI PIÙ SU SARA STAFFOLANI potete visitare il suo blog Dalla mia finestra.
Oltre alla biografia di Jean Webster, Sara è anche autrice di altri tre saggi biografici (anch'essi pubblicati da Flower-ed) incentrati sulle figure delle autrici che più l'hanno ispirata: Edith Holden, Emily Brontë ed Emily Dickinson (Qui le schede delle biografie).

Commenti

Post popolari in questo blog

Daphne Du Maurier: Mia cugina Rachele

Edith Wharton: Estate

Thomas Hardy: Nel bosco.
The Woodlanders o “sulla volubilità umana”.