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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

Louis Bromfield : Autunno

Q uando lo sguardo si posa per la prima volta sulla copertina di Autunno , dello scrittore americano Louis Bromfield , a catturare l'attenzione non sono né il titolo - di per sé piuttosto banale - né il nome dell'autore - ai più pressoché sconosciuto - bensì la graziosa illustrazione realizzata in origine da Pierre Brissaud per la rivista parigina La Gazette du Bon Ton , in cui sono ritratte alla perfezione tutte le sfumature della stagione autunnale: i caldi colori della natura che muta aspetto, il soffio sottile e persistente dei primi venti settembrini, e il palpabile velo di malinconia che pervade il periodo dell'anno in cui cadono le foglie, quasi a suggerire un'analogia - implicita eppure percettibilissima - con la vita che scorre inesorabile verso l'epoca della maturità , tra i rimpianti per un'esistenza ormai trascorsa e l'impossibilità di recuperare il tempo perso. D'altro canto è proprio così che andrebbe interpretato quell' Autunno -

Sándor Márai: Le braci
L'estenuante ricerca del senso dell'esistenza umana.

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“Guardiamo in fondo ai nostri cuori: che cosa vi troviamo? Una passione che il tempo ha soltanto attutito senza riuscire ad estinguerne le braci.” È una sera d'estate del 1940, e nella solitudine della sua stanza, in un antico castello ai piedi dei Carpazi, un uomo si prepara ad un incontro fatidico: un incontro che ha atteso pazientemente per una vita intera. Henrik, questo il suo nome, è un generale a riposo che in quelle stanze ampie e malinconiche ha trascorso gran parte della sua esistenza fianco a fianco con i propri fantasmi, gli stessi che lo tormentano da ben quarantun anni e quarantatré giorni: vale a dire da quando la sua strada e quella del suo fraterno amico Konrad si sono improvvisamente divise, senza una parola, senza alcuna spiegazione, lasciando nel cuore di Henrik soltanto lo spettro di una verità amara e inconfessabile: quella di un legame proibito, e fino ad allora insospettato, tra sua moglie Krisztina e l'inseparabile compagno della sua gioven

Thomas Hardy: Nel bosco.
The Woodlanders o “sulla volubilità umana”.

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N on occorre spiegare a parole il fascino di un libro come The Woodlanders : basta leggerne appena qualche pagina per veder materializzarsi intorno a sé un universo sensibile, fatto di colori, suoni, ed infinite percezioni; un universo che il lettore riesce ad avvertire quasi fisicamente, dove le più genuine manifestazioni della natura s'intrecciano con le atmosfere cupe che aleggiano perennemente sul paesaggio fin quasi ad assorbirlo, come a voler simboleggiare l'estrema precarietà dell'esistenza umana e la sua infinitesima piccolezza rispetto all'immensità del creato. Ambientata nello sperduto villaggio agreste di Little Hintock, ed incentrata sull'innato legame tra il bosco e i suoi abitanti (i woodlanders del titolo, appunto), la storia ha inizio quando la ventenne Grace Melbury, figlia unica di un mercante di legname, fa ritorno al paese natale dopo un periodo trascorso in città presso un'esclusiva scuola per signorine. Profondamente influenzata dal

Katherine Mansfield: La casa delle bambole.

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C i sono affinità, in ambito letterario, difficili da spiegare. Le avvertiamo, talvolta, nei confronti di personalità apparentemente distanti anni luce da noi: quel genere di autori che difficilmente includeremmo tra i nostri preferiti, e che tuttavia, ogni volta che incrociano la nostra strada (o magari sarebbe più corretto dire: ogni volta che noi incrociamo la loro) riescono ad affascinarci in modo singolare, ad ispirarci un'attrazione immediata e destinata a durare nel tempo. Ricordo perfettamente il mio primo incontro con Katherine Mansfield. Avevo all'incirca quattordici anni e frequentavo il liceo. Una mattina, l'insegnante di Lettere propose l'analisi di un brano tratto dal libro di testo - un'antologia vecchio stile costituita per lo più da frammenti di varie opere letterarie - e dopo un rapido esame, la sua scelta cadde su La lezione di canto , un breve racconto scritto, appunto, da Katherine Mansfield. Katherine Mansfield Non saprei dire con esa